Italiani..brava gente

32 anni di vita compiuti da pochi giorni e mi ritrovo ad aver capito relativamente poche cose. Cerco di rimanere il più possibile oggettivo davanti alle vicende che mi capitano, dando giudizi per la situazione che è senza essere influenzato dai protagonisti.

Certo è che rimane difficilissimo farlo. Se una persona che stimi fa una cazzata non viene naturale riconoscerlo davanti a qualcun’altro soprattutto se questo ti ha manifestato le sue perplessità da tempo.

Seguo il più possibile la politica di oggi anche se ho la netta sensazione di essere preso per il naso ogni volta che arrivo a conoscere una realtà. Tutto perchè qualsiasi cosa leggo sull’argomento è sensata non avendo dati precisi in mano, figurarsi quando se ne conosce tutti gli aspetti o quasi.

Esempio pratico sono i disordini di Tor Sapienza che sono avvenuti questa settimana per la difficoltà ad accettare il centro di accoglienza per immigrati del quartiere romano.
In questa vicenda secondo me ci sono 2 realtà da tenere conto per iniziare a muoversi verso una soluzione positiva:

1. è difficile accettare che individui di un’altra nazionalità, con altri usi e costumi si vengano ad installare vicino a casa tua. E’ ancora più difficile se non vengono obbligati a seguire le regole della nostra nazione. E’ vero che in ognuno di noi c’è un piccolo fascista pronto ad uscire aiutato dall’esasperazione. E non è sempre così facile indirizzare questa esasperazione contro le sue vere cause (difficoltà economiche, sociali, lavoro ecc ecc)

2. in ogni caso ciò di cui si sta parlando riguarda esseri umani scampati da situazioni difficili come gli italiani che negli anni che furono emigravano in cerca di fortuna esportando tanti cervelli finissimi ma anche tante schifezze (Mafia compresa). Bisogna tenere oltretutto conto che l’Europa, già da tempo, ha imposto all’Italia di chiudere i centri di accoglienza che ricordano semplicemente dei ghetti.

La soluzione che, modestamente, vedo io è la seguente:

1. come sindaco mi occupo in maniera prioritaria di tutte le situazioni di disagio che riguardano la cittadinanza regolare. Tutte le case popolari devono essere messe a posto anche dando la possibilità di scalare dalla TASI o IMU l’eventuale somma spesa per la ristutturazione o dando qualche finanziamento a fondo perso. Insomma fare  interventi strutturali importanti inventando modi per attrarre investimenti. Anche da privati o da sponsor.

2. organizzerei dei controlli nel centro di accoglienza per capire chi sono le persone che sono ospitate. Se queste persone non forniscono documenti o altro devono obbligatoriamente dichiarare cosa sono venuti a fare in Italia. Se vogliono la cittadinanza ecc. compilano tutte le carte del caso, lavorano (magari aiutando il quartiere a “restaurarsi” o facendo altro) e pagano le tasse contribuendo al bene comune. In caso non siano disposti a dichiararsi (schedarsi; insomma far capire chi sono) non riesco a trovare un motivo per il quale dovrebbero stare nel nostro Paese. Per quanto mi riguarda dovrebbero essere accompagnati all’aeroporto e rispediti nella loro Nazione. Naturalmente questo valutando caso per caso. E’ importante fare interventi personalizzati per non generalizzare.

3. Aumenterei le occasioni di incontro tra le varie etnìe per far entrare in testa alla cittadinanza che nel momento in cui una persona è italiana, è animata dagli stessi valori che animano me ma proviene da un’altra realtà.

4. Garantirei punizioni esemplari a chiunque italiano o immigrato si macchi di comportamenti illegali o criminali. Non sono tollerabili episodi di razzismo ma non lo sono nemmeno abusi di libertà degli stranieri.

Per capirci. Non ci si può lamentare se gli abitanti di Tor Sapienza reagiscono dopo che gli immigrati hanno tentato di stuprare ragazze e hanno lanciato dalla finestra oggetti con il rischio di ferire dei cittadini.

Il fulcro di tutto è far sentire che lo Stato c’è e se fai una cazzata ti punirà.

E’ brutto da dire ma il popolo italiano non è capace di gestire la democrazia. Non ha le basi culturali per farlo e, forse, mai le avrà.
Abbiamo dato il meglio di noi sotto oppressioni e dittature. La resistenza ne è un esempio. Oggi in democrazia l’esempio dello scempio potrebbe essere (uno tra mille altri) Antonio Razzi, senatore della Repubblica.

Le soluzioni ci sarebbero ma si basano tutte sul controllo e sull’eventuale repressione di comportamenti sbagliati.

E anche su questo non è una lotta tra sinistra e destra, tra libertà di espressione e repressione preventiva. E’ la commistione tra le due idee.

La libertà è sacrosanta e non va negata a nessuno ma quando non rispetti la libertà altrui devi pagare. E la devi pagare cara.